20 febbraio 1974 - 11° edizione

Planimetria.

Altimetria.

Cronotabella.

Elenco ufficiale partenti e cronotabella.


Le squadre iscritte con relative maglie, a cura di D.Schamps.

Archivio TLS, autografo originale di Eddy Merckx
Archivio TLS, autografo originale di Eddy Merckx

Dichiarazioni di Eddy Merckx al traguardo:

"Mi sono trovato davanti e ho insistito. MI sono accorto che gli altri non credevano che volessi proseguire fino al traguardo, la corsa era appena Iniziata e non mi prendevano sul serio. E allora ho tentato, più per provare le mie gambe che per sfidare il gruppo".


Foto courtesy: Gianni Ardoino, c.rso Badarò il campione d'Italia E.Paolini lancia la volata, ma sarà superato dall'immenso Eddy Merckx.
Foto courtesy: Gianni Ardoino, c.rso Badarò il campione d'Italia E.Paolini lancia la volata, ma sarà superato dall'immenso Eddy Merckx.
Foto courtesy: Gianni Ardoino, il gruppetto degli inseguitori a 56" si appresta ad entrare nella dirittura d'arrivo di corso Badarò, dove lo sprint per il 3°posto sarà vinto dal campione del mondo Felice Gimondi.
Foto courtesy: Gianni Ardoino, il gruppetto degli inseguitori a 56" si appresta ad entrare nella dirittura d'arrivo di corso Badarò, dove lo sprint per il 3°posto sarà vinto dal campione del mondo Felice Gimondi.

Trofeo Laigueglia, Merckx, Paolini
Foto courtesy: Archivio TLS, la volata vincente del belga E.Merckx sul campione d'Italia E.Paolini.

Ordine d'arrivo.

1° EDDY MERCKX (Bel-Molteni) Km 173 in 4h24' alla media di 39,310 kmh; 2° Enrico Paolini (Scic); 3° Felice Gimondi (Bianchi Campagnolo) a 56"; 4° Frans Mintjens (Bel-Molteni); 5° Giancarlo Polidori (Dreher Forte); 6° Knut Knudsen (Nor-Jolly Ceramica); 7° Renato Laghi (Scic); 8° Josef Fuchs (Sui-Filotex); 9° Wladimiro Panizza (Brooklyn); 10° Walter Riccomi (Sammontana); 11° Marcello Bergamo (Filotex) a 3"27"; 12° Jozef Huysmans (Bel-Molteni); 13° Giancarlo Bellini (Brooklyn); 14° Celestino Vercelli (Scic); 15° Luciano Conati (Scic); 16° Giuseppe Perletto (Sammontana) a 5'15"; 17° Michele Dancelli (Dreher Forte); 18° Gosta Pettersson (Magniflex); 19° Giovanni Cavalcanti (Bianchi Campagnolo); 20° Francesco Moser (Filotex); 21° Pietro Mingardi (Furzi) a 6'03" seguono altri a distacchi maggiori.

Partiti 149, arrivati 60. 

Cronaca della corsa. "Laigueglia, già Merckx".

La miglior vendetta dopo le accuse di doping Laigueglia, già Merckx Il fuoriclasse belga è scattato dopo 38 chilometri - Soltanto Paolini è riuscito a raggiungerlo e gli ha ceduto in volata - Il campione del mondo Gimondi è terzo a 56 secondi (Dal nostro Inviato speciale) Laigueglia, 20 febbraio. Trofeo Laigueglia o Milano-Sanremo, per Merckx cambia poco: gli altri si allenano (e magari alle prime difficoltà si ritirano, col fiato grosso), Eddy Invece corre sempre come se si trattasse di un campionato del mondo. Non lo fa gratis, chi lo vuole lo paga caro. Però sono soldi ben spesi, perché col belga la spettacolo è garantito, non ci si sbaglia. E lo spettacolo oggi non è durato II tempo di uno sprint, cioè pochi secondi, ma oltre tre ore, perché Eddy ha piantato tutti in asso dopo solo 38 chilometri, si è lasciato raggiungere da Paolini per poter tirare un po' il fiato, è arrivato con lui fino al traguardo e poi, come da copione, lo ha battuto In volata. Prima corsa vera, primo show del grande Merckx, Insomma, in fuga per 135 chilometri. Aveva II dente avvelenato, Eddy. A Follonica qualche tifoso — che non sapeva com'erano andate effettivamente le cose, o fingeva di non saperlo — gli aveva dato del « drogato », riferendosi al Giro di Lombardia dell'anno scorso. Insulti che fanno male, quando si è innocenti. Merckx ha aspettato la prima vera sfida con Gimondi e si è scatenato, per mettere tutti a tacere. « Aveva un conto da regolare », ha detto Albani. E lo ha regolato come lui sa fare: pedalando più forte degli altri e parlando meno. Cosi, quello del Trofeo Laigueglia è stato un ordine d'arrivo da campionato del mondo: 1) Merckx, 2) Paolini (che ha la maglia tricolore), terzo a 56" Gimondi (che ha quella iridata). Assieme a Gimondi, il quale si sta confermando sempre di più sprinter di valore, un gruppetto di sette corridori, tra cui Polidorl e Panizza. Gli altri molto più indietro, oppure ritirati: tra questi ultimi (addirittura 89) figurano Bitossi, alle prese con guai Intestinali, e Motta, sofferente per un foruncolo a una gamba, che gli ha fatto infezione. Loro hanno delle attenuanti, ma gli altri? Gimondi ha perso, ma per lui è una sconfitta che vale una mezza vittoria. Felice entra In forma, in genere, dopo la Sanremo» ed è la prima volta che arriva terzo al Trofeo Laigueglia. Quest'Inverno si è preparato con uno scrupolo eccezionale, ha corso persino del ciclocross, In mezzo al fango, per abituarsi In fretta al clima agonistico. E ha recitato la sua parte di campione dei mondo con grande dignità: è stato II più attivo nell'inseguire Merckx e Paolini, ha provocato Il crollo di almeno II cinquanta per cento dei corridori in lizza. A un certo punto, Insieme a Polidori e Mintjens, che però faceva soltanto da zavorra, è arrivato a una ventina di secondi dal tandem di testa. E poi? « E poi non ce l'ho fatta più — ha detto Felice —, ero stanco morto ». Era stanco, ma aveva la soddisfazione di aver dato tutto. Perché Eddy è partito cosi presto? « Non lo so neppure lo — ha risposto —. Mi sono trovato davanti e ho insistito. MI sono accorto che gli altri non credevano che volessi proseguire fino al traguardo, la corsa era appena Iniziata e non mi prendevano sul serio. E allora ho tentato, più per provare le mie gambe che per sfidare il gruppo ». Gli si è accodato Francesco Moser, ha tenuto per un po' il suo passo in salita, poi ha ceduto di schianto, stroncato da quel ritmo. E allora si è fatto sotto Paolini. Merckx non aveva bisogno di aiuto, ma quando il traguardo è cosi lontano, avere qualcuno a fianco che non gli desse troppa preoccupazione per la volata poteva essere una garanzia. Perché non aspettarlo? Merckx tirava, Paolini stringeva I denti e gli stava a ruota. Eddy gli ha chiesto un paio di volte di collaborare, ma il campione d'Italia non aveva alcun interesse a farlo, perché soltanto un Merckx molto provato poteva essere bat¬ tuto allo sprint. E, poi, il bravo Paolini proprio non poteva fare di più: qualche cambio e basta. Dietro, Gimondi reagiva con rabbia. Provocava la selezione, riusciva a rosicchiare al duo di testa una trentina di secondi portando lo svantaggio a circa "un minuto. Assieme a Polidorl e Mintjens, Felice, come si è detto, a un certo punto è arrivato a meno di trecento metri dai due. Ma quei trecento metri erano un abisso perché Eddy, appena si è accorto che stava arrivando Gimondi, ha cambiato marcia, è scattato ancora. Farsi raggiungere da Felice sarebbe stata una mezza umiliazione per lui. Ora, la sfida tra i due riprende al Giro di Sardegna, poi prosegue alla Parigi-Nizza, che farà da prò lego alla Sanremo. Merckx è grandissimo, come sempre, ma Gimondi è già grande in inizio di stagione, quando in genere fa !a figura del comprimario. Il primo round è per Eddy, ma Felice è uno che non si arrende. Maurizio Caravella

LaStampa 21/02/1974 - numero 39 pagina 19

Foto courtesy: Gianni Ardoino, Eddy Merckx e Enrico Paolini in fuga al passaggio da Laigueglia, manca ancora un'ascesa alla salita del Testico prima del traguardo.
Foto courtesy: Gianni Ardoino, Eddy Merckx e Enrico Paolini in fuga al passaggio da Laigueglia, manca ancora un'ascesa alla salita del Testico prima del traguardo.
Foto courtesy: Gianni Ardoino. F.Gimondi con Polidori e Mintjens all'inseguimento di Merckx e Paolini al passaggio da Laigueglia.
Foto courtesy: Gianni Ardoino. F.Gimondi con Polidori e Mintjens all'inseguimento di Merckx e Paolini al passaggio da Laigueglia.

Che cosa pensa di Merckx? « Lo stimo: perché ha già raggiunto tutti i traguardi, è già in cima alla salita, eppure riesce a mantenere la stessa grinta di quando non era nessuno, quando la salita per lui doveva ancora cominciare. Per avere la sua volontà, bisogna essere grandi anche come uomini, non solo come corridori. Prenda il Trofeo Laigueglia: se avesse fatto una passeggiata, nessuno avrebbe potuto accusarlo, non è mica obbligato a vincere sempre. Ma Eddy non fa mai passeggiate, in bicicletta, neppure quando si allena: ha corso come se il "Laigueglia" fosse la Milano-Sanremo o un campionato del mondo. E' stato in fuga per più di 135 chilometri, con Paolini che stringeva i denti per tenere il suo ritmo. Una faticaccia. Chi gliel'ha fatto fare? Il suo orgoglio e basta, non aveva certo bisogno di vincere a tutti i costi il "Laigueglia", FELICE GIMONDI StampaSera 23/02/1974 - numero 46 pagina 11

                   Rassegna stampa esclusiva archivio TLS.

Protagonisti dell'11° Trofeo Laigueglia.