Presentazione di Pascal Richard.

Pascal Richard (Vevey16 marzo 1964) è un ex ciclista su strada e ciclocrossista svizzero. Professionista dal 1986 al 2000, è stato il primo professionista campione olimpico su strada (ad Atlanta 1996). Ha vinto inoltre Liegi-Bastogne-Liegi,Giro di Lombardia e un mondiale di ciclocross.

Nato Vevey il 16 marzo 1964. Ciclocrossista e stradista completo. Professionista dal 1986 al 2000 con 76 vittorie. Con Pascal Richard di Vevey, classe 1964, incontriamo una storia particolare. Nato per cercare nella tradizione svizzera del cross, il suo posto nel ciclismo, s’è trovato pian piano nelle condizioni di eleggersi campione. La conquista, nel 1988, a 24 anni, della maglia iridata nel ciclocross, dopo due stagioni passate fra i professionisti, svegliarono in lui considerazioni e convinzioni che parevano impensabili solo qualche anni prima. E così, Richard, dal fango e dal freddo del fuoristrada, provò con tutte le sue forze, ad emergere anche dove l’asfalto risultava infinito. Già nel 1999, gli riuscirono un paio d’acuti di peso: la conquista del titolo svizzero su strada, ed una tappa niente popò di meno che al Tour de France.

Era divenuto un corridore sul serio e non uno “stagiaire”. Nel 1990 si confermò, con la conquista della Tre Valli Varesine e, l’anno successivo, in un periodo molto vicino a quella del cross, vinse il Trofeo Laigueglia ed una tappa della Tirreno Adriatico. Successi che davano tangibilità, ma non ancora quella notorietà che sentiva sempre più possibile. L’esplosione nel 1993, dove, nella dozzina di successi conquistati, inserì quelli che non puoi mai dimenticare, come il Giro di Lombardia. Ma la sua stagione annoverò pure il Giro del Lazio, il Trofeo dello Scalatore, il Giro di Romandia, quello di Romagna, una tappa al Giro di Svizzera e diverse altre di manifestazioni contenute in una settimana. Per darsi la soddisfazione di una maglia da tenere tutto l’anno, riconquistò il titolo elvetico. Anche nel 1994 dodici successi, tra i quali il Giro di Svizzera ed una frazione dello stesso, nonché una tappa del Giro d’Italia, arricchita dalla conquista della classifica del G.P.M. Sei successi nel ’95, fra i quali due tappe della “corsa rosa” e nuovamente il Giro del Lazio. Di grande qualità la sua stagione ’96, che s’aprì con la conquista della sua seconda classica monumento, la Liegi Bastone Liegi; proseguì con la conquista di una tappa al Giro, indi incontrò l’Oro alle Olimpiade di Atlanta, le prime aperte ai professionisti. Divenuto per questo successo un riferimento in patria, festeggiò il nuovo ruolo, conquistando una tappa al Tour. Il 1997, un po’ per l’arrivo di problemi fisici, un po’ per i segni dell’età non più verdissima, lo passò all’asciutto. Tornò al successo l’anno seguente in una tappa del Giro del Trentino, mentre nel 1999 conquistò tre vittorie, l’ultima delle quali, una tappa del Giro di Svizzera, fu anche l’ultima di carriera. Corse pure nel 2000, ma non vinse nulla ed a fine stagione, a quasi trentasette anni, appese la bicicletta al chiodo.  

 

Copyright: Trofeo Laigueglia 50 edizioni che insegnano di Morris.

Foto courtesy: Archivio AVL, Pascal Richard subito dopo il suo arrivo vittorioso viene accompagnato verso il podio premiazioni.
Foto courtesy: Archivio AVL, Pascal Richard subito dopo il suo arrivo vittorioso viene accompagnato verso il podio premiazioni.

 Nel 1991 vinci un Laigueglia collocato a marzo (e ti fai un bel regalo di compleanno con 6 giorni di anticipo), alla vigilia pensavi di vincere? Come ti eri preparato quell'anno per la nostra corsa?

Certo vincere non è facile però ci credevo avevo fatto un ottima preparazione anche in vista della Tirreno-Adriatico. Mi ero preparato per arrivare in queste condizioni pronto a combattere per la vittoria. Mi aspettavo di vincere ma sai....ci sono anche gli avversari......quando vinci è un regalo una magia...devi essere fortunato, bravo deve andare tutto per il verso giusto è quello che poi ti la soddisfazione più grande...tutti fanno lo stesso lavoro gli stessi sacrifici ma....poter pensare questa volta il migliore sono stato io...è una scarica di adrenalina.

Beppe Conti ricorda nel suo articolo che hai dominato il Laigueglia facendo il forcing sulle due ascese del Testico e te ne sei andato da solo sul Capo Mele ed hai vinto in solitaria come i grandi, che ricordi di quei momenti? 

Si mi ricordo gli ultimi km della corsa dove c'è il mitico Capo Mele che affrontato dopo 200 km e dopo la doppia ascesa del Testico diventa impegnativo...perchè è una salita dove devi dare del rapporto fare velocità insomma devi andare....si mi ricordo la fatica che ho fatto dove cominciano le gallerie artificiali....ero a tutta per fortuna c'era la discesa..ed un po' più in la linea dell'arrivo. E' bello vincere a Laigueglia è come vincere al Giro d'Italia c'è tanta gente è vivace. 

Secondo le nostre statistiche hai partecipato anche ad altre edizioni del Trofeo Laigueglia hai dei ricordi delle tue partecipazioni?

Si una emozione incredibile a Laigueglia era sempre presente il meglio del ciclismo mi ricordo il primo anno che ho corso il Trofeo nel 1988 c'era Saronni Baronchelli Gavazzi Fondriest Ballerini e tanti altri io avevo 24 per era veramente incredibile. Sempre una gara emozionante mi ricordo sempre quell'anno che Saronni il primo giro del Testico era tranquillo ed impartiva gli ordini alla sua squadra con la sua voce molto pacata ma poi negli ultimi km di gara cambiava tutto e diventata tutto impegnativo come il percorso del Trofeo una curva a destra una sinistra mai un attimo di respiro. Mi ricordo anche che ho sempre affrontato questa gara al sole magari con il vento ma mai pioggia.

Il Trofeo Laigueglia nel 2015 è diventata corsa HC secondo te andrebbe collocato in un'altro momento della stagione oppure va bene nel mese di febbraio? E cosa ne pensi del tipo di percorso?
Sai per quanto riguarda il percorso alla fine la corsa la fanno i corridori quindi la durezza della corsa dipende da come vengono affrontati i km per il calendario  certo trovare un periodo dove ci sono poche sovrapposizioni sarebbe l'ideale.

Hai corso per squadre svizzere spagnole francesi italiane ed inglesi un vero "giramondo" dove ti sei trovato meglio e perchè?
Ascolta.....ma che domanda mi fai....ma ovviamente in Italia. Non ho corso per tante squadre perchè poi sai cambiano lo sponsor ma poi le squadre sono le stesse comunque dove mi sono trovato meglio è stata all'Ariostea per me è stato un cambio importantissimo. Sai negli anni precedenti ho fatto molti secondi posti perchè non avevo l'aiuto della squadra e non ero considerato come un leader.

Hai vinto un pò su tutti i terreni addirittura una Liegi un'Olimpiade ed un mondiale di ciclocross che tipo di corridore era Pascal Richard quali erano le tue caratteristiche?
Ero un corridore che si adattava molto bene alle gare difficili impegnative, mi adattavo molto bene su tutti i percorsi salita lunga corta. Sono stato fortuna andavo bene un po' da tutte le parti e con qualsiasi condizione meteorologica

Oggi i corridori nel periodo invernale non fanno più ne pista ne ciclocross come invece si faceva una volta, pensi che sia un errore? Nel 1965 il Trofeo Laigueglia si corse anche con una prova di ciclocross con una grande sfida tra Longo e Wolfshohl oggi sarebbe possibile abbinare le due corse?
Secondo me è un errore deve esistere la diversificazione dell'allenamento. Quando vedo gli allenamenti dei corridori di oggi sono troppo fissati nelle tabelle e poi il ciclocross come la pista ti insegna l'equilibrio a rimanere in piedi in tutte le situazioni penso alle gare del nord. Magari si faceva un po' più di fatica a ritrovare il passo del gruppo ma poi una volta ritrovato i frutti si vedevano

 

Tornando alle tue vittorie e molte di prestigio, qual'è stata quella che ti ha aiutato a dare una svolta alla carriera e quella che porti di più nel cuore?
Sai ce ne sono tante per noi corridori è difficile scegliere ad ogni vittoria c'è legato un particolare. Sicuramente se proprio devo scegliere una corsa questa è la vittoria di Atlanta alle Olimpiadi.

Sei stato il primo atleta professionista nel ciclismo su strada a vincere una olimpiade (prima erano riservate ai dilettanti) che emozione indossare i 5 cerchi dell'olimpo?
Una emozione grandissima mi sentivo quasi vicino a prendere la luna. Quando vinci una medaglia olimpica, e come nel mio caso una medaglia d'oro ti senti cima al mondo.

So che eri molto orgoglioso di indossare sulle tue maglie di club il simbolo olimpico, anche se questo a causa di un discutibile regolamento ti costava delle multe perchè il simbolo olimpico non poteva essere accostato a sponsor commerciali, ricordo bene?
Si sono stato molto molto orgoglioso del poter portare il simbolo olimpico. E dentro di me lo porterò per tutta la mia vita. Vivere l'atmosfera olimpica, il villaggio olimpico è una sensazione unica al mondo. Sai quando siamo andati sul percorso con Sorensen Sciandri ed altri ci siamo guardati e abbiamo pensato che in una gara normale bene o male conosci i tuoi avversari mentre in una olimpiade metà del gruppo non lo avevi mai visto e questo aumentava le incognite. Sorensen mi diceva noi usciamo dal Tour che è la gara più difficile al mondo chi ci può essere più forte di noi ma le incognite c'erano. 

Ti faccio la stessa domanda fatta al tuo ex compagno di squadra Rolf Sorensen sei stato molti anni con Ferretti ...mi dai un ricordo del "Sergente di Ferro"?
Ferretti posso dire mi ha cambiato la vita mi ha cambiato tutte diciamo così le abitudini in corsa mi ha dato la fiducia della squadra. Arrivando dalla Festina all'Ariostea ho cambiato tutto ho fatto 12 vittorie trovato la bici buona (ma noi diciamo per esperienza diretta che non basta :) ci vogliano le gambe ) insomma mi ha fatto diventare un corridore....un corridore “da Ferretti” quindi un vincete.

Primi 2 anni da professionista in Spagna con la Kas di Sean Kelly poi in Francia con la Toshiba di Greg Lemond hai avuto 2 mostri sacri che emozione è per un giovane?
C'è una piccola storia al proposito quando sono arrivato alla Kas di Jean de Gribaldy arrivavo dal ciclocross dove avevo appena vinto la medaglia d'argento ai mondiali. Quell'anno ho cominciato la stagione più avanti e precisamente al Criterium Internazionale che si correva nei dintorni di Juan les Pins. Quando sono arrivato all'aeroporto di Nizza è venuto a prendermi il massaggiatore mi portò in albergo e mi disse che ero in camera con Kelly io gli risposi che quella notte volevo dormire per me era una emozione troppo grande. Per me Kelly era un idolo, un mostro di bravura vinceva tutte le gare in quel periodo. Fu la prima volta che feci il gregario a Kelly mi comportai bene arrivai nono non male per un esordiente. Ho avuto anche un altro grande compagno di camera ….Gianni Bugno una persona meravigliosa uno straordinario campione. Ho una grande ammirazione per lui!!!

Sei mai tornato a Laigueglia dopo la vita da corridore?
Si sono stato due o tre volte è una zona formidabile c'è il mare ci sono le montagne per il ciclismo è una zona perfetta. Grandi emozioni quando vengo giù in Liguria rifare quei percorsi è incredibile

Non è stato facile rintracciarti all'interno del mondo del ciclismo segui sempre lo sport che ti ha reso famoso?
Si lo seguo sempre ma mi sono un po' allontanato a fine carriera qualcosa non ha funzionato. Sai pochi giorni fa ho visto la trasmissione sfide su Rai 3 con Pantani. Mi sono sentito un pochino come lui a fine carriera mi sono sentito tradito. Prima delle Olimpiadi di Sidney sono andato abbastanza forte e pensavo di meritarmi la convocazione per difendere il titolo conquistato quattro anni prima ed invece niente. Arrivavo da ottime prestazioni compreso un quarto posto al Giro di Toscana e così dopo ho smesso di correre. Non sono stato in grado di rialzarmi sono stato malissimo per tre anni. Mi sono sentito tradito dal mio paese in quel momento non mi sentivo più svizzero. Poi ho metabolizzato il tutto usando la testa.

Foto courtesy: Archivio TLS, l'arrivo solitario di Pascal Richard in c.rso Badarò in una rarissima foto.
Foto courtesy: Archivio TLS, l'arrivo solitario di Pascal Richard in c.rso Badarò in una rarissima foto.