19 febbraio 1967 - 4° edizione

Planimetria

Altimetria

Tabella oraria

Elenco iscritti

N.b.: 58 Vifian 77 Sgarbozza 86 Steegmans 112 Jansen
N.b.: 58 Vifian 77 Sgarbozza 86 Steegmans 112 Jansen

Le squadre iscritte con relative maglie, a cura di D.Schamps.

Gimondi e Dancelli contro gli assi stranieri nell'odierno Trofeo Laigueglia di ciclismo.

Foto courtesy: Archivio TLS, la partenza della 4° edizione del Trofeo Laigueglia, da sx. in maglia BIC il francese Anquetil, al suo fianco in maglia SALVARANI Felice Gimondi, sulla dx. in maglia di campione d'Italia Michele Dancelli.
Foto courtesy: Archivio TLS, la partenza della 4° edizione del Trofeo Laigueglia, da sx. in maglia BIC il francese Anquetil, al suo fianco in maglia SALVARANI Felice Gimondi, sulla dx. in maglia di campione d'Italia Michele Dancelli.

Gimondi e Dancelli contro gli assi stranieri nell'odierno Trofeo Laigueglia di ciclismo l|a corsa, di 159 chilometri, inaugura la stagione agonistica italiana su strada -- Gimondi e Dancelli contro gli assi stranieri nell'odierno Trofeo Laigueglia di ciclismo Saranno al via 131 concorrenti - Fra gli italiani mancheranno soltanto Motta e Adorni, impegnati a Milano nella «Sei giorni» In gara anche Zilioli, Bitoni, Taccone ed i francesi Anquetil, Poulidor e Aimar - La salita di Testico sarà affrontata tre volte (Dal nostro inviato speciale) Laigueglia, 18 febbraio. Il mare è tornato calmo, le cime delle colline, qua e là sono ancora spruzzate di neve, la temperatura, di ora in ora, si va addolcendo. A Laigueglia, Pino Villa e gli altri organizzatori del « Trofeo » che domani inaugura la stagione ciclistica su strada, hanno vissuto qualche attimo di preoccupazione, soprattutto nella serata di ieri, quando il cielo minacciava burrasca; al normale lavoro indispensabile per mettere in piedi una competizione si è aggiunta la fatica di porre riparo al guai del maltempo, ma, alla resa dei conti (dopo aver provveduto ad un lieve mutamento per una piccola frana), l'intero tracciato, anche sulla salita di Testico, è in condizioni perfette. La neve che troveremo ai margini del cammino sulla vetta della rampa, darà semmai un tocco curioso alla gara, quasi ricordando che il ciclismo, di stagione in stagione sembra avere sempre più fretta; una volta, non molti anni or sono, si correva la prima gara il 19 di marzo con la Mi lano-Sanremo, adesso già c'è una manifestazione importante a metà del mese di febbraio. Una manifestazione importante — e vale la pena di ripeterlo. Perché questo Trofeo Laigueglia ha bruciato i tempi nell'inserìrsi con autorità nel calendario Internazionale, è giunto appena alla sua quar ta edizione, eppure vanta un elenco di partenti che molte «- classiche » di sicuro invidiano, fior di campioni risultano iscritti ed è ormai storia vecchia quella che racconta come gli atleti di maggior rango aspettino la primavera inoltrata per battersi con serietà di Intenti. E' vero, una volta era cosi, adesso però le abitudini sono cambiate e tutti, campioni compresi, sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche ed a gettarsi a testa bassa nella mischia. La forma dei corridori, forse, non sarà eccellente; ma la voglia di vincere è voglia schietta, ogni successo, ormai ha un peso importante nel « carnet » di qualsiasi corridore, capitano o gregario che sia e poco importa se abbia sulle spalle una lunga carriera op pure sia invece all'esordio in campo professionistico. La lista delle adesioni rap presenta in proposito la più probante delle conferme, domani scenderanno in campo 131 corridori e dei «grandi* mancheranno soltanto Motta, Adorni e Sùnpson, attuaimen te di scena nella « Sei giorni » milanese. I - ranghi sono fitti di nomi famosi e, dal momento che un pronostico è praticamente impossibile, più logico ci sembra limitarci ad un breve sguardo all'elenco, richiamando se mai l'attenzione sugli atleti più ricchi di fama e sugli atleti che, dalle voci raccolte oggi alla punzonatura, appaiono in migliori condizioni. La Salvarani presenta Gimondi e, a spalleggiare il bergamasco, ecco Zilioli, Denti, Durante e Poggiali; la Molteni gioca le sue carte con Balmamion, con Bodrero, con Passuello, con Preziosi, con Tosello; la Salamini è in lizza con Annali; e Meallì, affiancati da un drappello di gio vani, il cui slancio sarà incanalato in direzione giusta dall'esperienza di Massignan e di Mazzacurati; la Vittadello allinea un Dancelli che ha l'è tenia smania di trionfare; la Filotex punta su Bitossi, su Mugnaini, su Bariviera; la Germanvox lancia all'avventura Taccone, in vena di riconquistare le posizioni perdute. Fin qui, gli italiani. Poi, gli stranieri. Ci sono i francesi, con Anquetil, Poulidor, Anglade, Jourden, Stablinski, Aimar, Theillère, Guyot, Etter, ci sono gli olandesi, con Jansen, Kciddbunmcgi spsumhnsd Karstens, Dolman ed Haast, ci sono ciclisti belgi, svìzzeri, danesi e tedeschi a fare quadro davvero completo ed a imbarazzare chi volesse tentare una previsione. Una previsione che ancora è complicata da molti esordi; sono parecchi i corridori che domani gareggiano per la prima volta tra i professionisti e più ancora sono gli atleti che domani, per la prima volta, lottano vestiti d'una nuova maglia, dopo una « campagna » di trasferimenti che, qualche mese fa, ha sollevato a tratti più o meno violente polemiche. Il Trofeo Laigueglia si disputa su 159 chilometri, una distanza ragionevole, tenendo conto naturalmente che siamo al principio di stagione. Ma il suo tracciato non è troppo facile, per tre volte ci sarà da superare la salita di Testico, in un esame che richiede notevole impegno. Il via verrà dato alle 11 precise, l'arrivo è previsto intorno alle 15,30. Chi sarà il vincitore? L'abitudine ci induce a tentare. Diciamo Dancelli per gli italiani e Jourden e Bernard Guyot per gli stranieri. Dancelli, in una recente gara in Costa Azzurra, si è classificato secondo, mentre Jourden, che fu cam pione del mondo dei dilettanti a Berna e che poi venne costretto ad un lungo riposo per una seria malattia, adesso è tornato sulla cresta dell'onda con fiere intenzioni e due volte ha vinto In piccole corse francesi; Infine, Bernard Guyot: rappresenta la grande speranza del transalpini, alla disperata ricerca di chi sia in grado di raccogliere quanto prima l'eredità di Anquetil e di Poulidor Gigi Boccacini


LaStampa 19/02/1967 - numero 42 pagina 8

Ordine d'arrivo.

Ordine d’arrivo:

 

1° FRANCO BITOSSI (Filotex) Km 160 in 4h21'55" alla media di 36,435 kmh; 2° Luciano Armani (Salamini Luxor) a 3"; 3° Jan Janssen (Ned-Pelforth Sauvage); 4° Carmine Preziosi (Molteni); 5° Italo Zilioli (Salvarani); 6° Franco Bodrero (Molteni); 7° Michele Dancelli (Vittadello); 8° Battista Monti (Germanvox Wega); 9° Roberto Ballini (Filotex); 10° Felice

Gimondi (Salvarani); 11° Georges Chappe (Fra-Mercier BP) a 1'12"; 12° Ole Ritter (Den-Germanvox Wega) a 1'30"; 13° Cees Haast (NedTelevizier-Batavus); 14° Gianpaolo Cucchietti (Non accasato); 15° Vito Taccone (Germanvox Wega); 16° Marino Vigna (Vittadello); 17° Jacques Anquetil (Fra-Bic); 18° Mario Di Toro (Germanvox Wega); 19° Adriano Durante (Salvarani); 20° Emilio Casalini (Salamini Luxor); 21° Guerrino Tosello (Molteni); 22° Guido De Rosso (Vittadello); 23° Fernand Etter (Fra-Pelforth Sauvage); 24° Lucien Aimar (Fra-Bic); 25° Romeo Venturelli (Salamini Comet) a 5'03",

seguono altri a distacchi vari. Partiti , arrivati 72.

Uno scatto a sorpresa, e Bitossi                                                           vince la prima corsa a Laigueglia.

Uno scatto a sorpresa, e Bitossi vince la prima corsa a Laigueglia Battaglia tra gli assi alla ricerca della torma migliore Uno scatto a sorpresa, e Bitossi vince la prima corsa a Laigueglia A un chilometro dall'arrivo Bitossi finge una crisi - Poi scatta all'improvviso superando tutti i compagni di fuga - Eccellenti prestazioni di Dancelli, Anquetil, Zilioli e Gimondi - Il vincitore ha ormai abbandonato tutti i propositi di ritiro DAL NOSTRO INVIATO Laigueglia, lunedì mattina. Circa due mesi fa, Franco Bitossi annunciò d'avere deciso di smettere la carriera di corridore ciclista. Disse che aveva il < cuore matto », confessò di non essere riuscito ad emergere come era nei suoi sogni. < Inutile insistere e continuare» brontolò con un sospiro. E concluse il discorso con un patetico: € Meglio attaccar la bicicletta al chiodo >. Poi, l'estroso toscano ci pensò su. Scomparve di circolazione. Quando si fece rivedere, inalberava una barba alla < beat». €Allgraf » gli clliesero. < Allora — rispose — adesso mi taglio sta' barba' un po' ridicola e tiro avanti. Mi pare valga la pena di provare almeno per una stagione ancora >. Bitossi, quel giorno, evidentemente scelse bene a non ribadire la sua rinuncia. Perché ieri, a Laigueglia, nella corsa che ha aperto la stagione italiana su strada del 1967, il caposquadra della Filotex è riuscito a vincere, ed il suo successo è importante, dal momento che, alla resa dei conti, hanno avuto ragione quanti alla vigilia avevano espresso la loro serena fiducia sull'impegno dei campioni: gli atleti di maggior nome, infatti, si sono rimboccati le maniche ed hanno battagliato da cima a fondo; e ne è nata una corsa bella e divertente, con uno di quegli ordini d'arrivo che paiono stilati apposta per indurre al sorriso gli organizzatori. Ad essere proprio sinceri, a Laigueglia, non si è cominciato troppo bene; prima della partenza si sono resi¬ li gioco è fatto: Bitossi ha giocato la sua carta a sorpresa il vincitore della corsa (Telefoto a • Stampa Sera >] strate tre assenze dì rilievo. Allorché il ministro Corona ha abbassato la- bandierina del via, tra i 112 concorrenti mancavano infatti Jourden, Poulidor e Bernard Guyot: Jourden, semplicemente, non s'era fatto vedere; Poulidor aveva equivocato sull'ora, credendo che la competizione si iniziasse alle 13 e non alle 11; Bernard Guyot, dal canto suo, si era invece presentato al raduno senza la regolare licenza della sua federazione ed i commissari non gli avevano permesso di ritirare il numero di gara. Tre francesi in meno, ed era un grosso peccato. Ma il Trofeo Laigueglia subito si è acceso quasi a ripagare della delusione e, in breve, nessuno si è più ricordato dei tre « forfait ». Scappavano in nove, trascinati da Dancelli e dall'ex campione del mondo Janssen, quindi dal gruppo schizzavano altri quindici concorrenti che, dopo un'energica sgroppata, si ricongiungevano alla pattuglia al comando. Cosi, si trovavano in testa in ventiquattro. C'erano Dancelli, Vigna ,e Polidori della Vittadello, Gimondi, Durante, Partesotti e Chiappano della Salvarani, Monti, Bocci, Di Toro e Brunetti della Qermanvox, Preziosi, Tosello, De Prà e Bodrero della Molteni, Armoni, Benfatto e Casalini della Salamini, Karstens delia Televlzier, Janssen della Pelforth, Bollini della Filotex e gli individuali Cucchietti, Brancaleoni e Binaseli. , La strada, lasciando Laigueglia, si inerpicava in salita verso Crocetta, poi, in ripida e tortuosa discesa, tornava al mare, ripassando da Laigueglia. Qui, i ventiquattro che guidavano la corsa diventavano ventitré per il cedimento di Brunetti e vantavano un distacco di circa li' sul gruppo, un gruppo nel quale Bitossi e Anquetil, contrariamente ad ogni previsione, facevano fuoco e fiamme, senza rassegnarsi a quella che aveva l'aria di una irrimediabile sconfitta. Davanti, non tutti mettevano nella fuga uguale slancio, dietro là caccia a tratti assumeva un ritmo furioso. La gara tornò sulla Crocetta e di nuovo transitò da Laigueglia. E, alle spalle dei battistrada, un drappello (con Bitossi e con Zilioli) aveva ridotto II ritardo a poco piùdi un minuto e mezzo. Ancora sulla Crocetta. Bi- fossi, sui primi tornanti della rampa, scattò da solo e da solo si portò sui primi. Quindi venne il turno di Zilioli, che segui l'esempio del toscano. Ed infine l'orgoglio spinse Anquetil all'azione di forza e pure il normanno piombò sulla pattuglia che comandava la corsa. Zilioli bruciò i tempi e tentò la sorpresa, ma venne riacciuffato in pochi metri. Anche Bitossi cercò di mettersi in luce, però subì l'identica sorte di Italo. Ci fu un attimo di calma relativa, fin tanta che terminò la salita. Giù per la precipitosa, discesa, il coraggio animò la classe. Ed in dieci, letteralmente rischiando l'osso del collo, si lanciarono allo sbaraglio. In dieci: Gimondi, Zilioli, Dancelli, Bitossi, Janssen, Preziosi, Armoni, Bodrero, Monti e Bollini. Ed Anquetil, un po' sorpreso, accettò la sfida. Avreste dovuto vederlo scatenato di curva in curva per limitare i cento metri di distacco che, in quell'attimo, inquadravano la situazione. Il Trofeo Laigueglia ormai viveva i suoi attimi decisivi, già la gara era sull'Aurelio e, traversando Capo Mele, occhieggiava verso il vicino traguardo. Sempre dieci in testa, ad un chilometro dall'arrivo. Bitossi, allora, giocava d'astuzia. Si lasciava sfilare in fondo al drappello, qualcuno si voltava indietro e giusto gli restava il tempo di assistere allo scatto rabbioso del toscano. Mentre gli avversari un po' stavano rallentando, ciascuno. montando la guardia agli altri, Bitossi lanciato in piena velocità metteva sul tavolo la carta del colpo di scena. Franco prendeva cento metri di vantaggio e la gara era alla fine, restava da percorrere soltanto più il breve rettilineo che portava allo striscione. Bitossi vinceva ridendo, 3" dopo Armani batteva allo sprint Janssen, Preziosi, Zilioli, Bodrero, Dancelli, Monti, Bollini e Gimondi, un Gimondi che si era sacrificato per aiutare Zilioli nella volata. Chappe giunse a l'12". Quindi, a un minuto e mezzo, il danese Bitter regolava otto uomini tra cui Haast, Taccone, Anquetil e Durante. Fiorivano i commenti, corsa bella, lieta, fortunata, di ottimo auspicio per il futuro della stagione. Da tempo andiamo sostenendo che i campioni hanno capito la lezione e che si sono resi conto dell'assoluta necessità di non limitar l'impegno a detemxinate corse. Tutti i traguardi hanno valore e la gara di ieri ha fornito in proposito una eloquente conferma: sono venuti alla ribalta Bitossi, Dancelli, Gimondi, Zilioli, Anquetil e Janssen^ già in forma più che discreta. Bitossi è il corridore che, nella fase risolutiva, sa conservare la furba lucidità che gli permette felici azioni a sorpresa; Dancelli non ha' perduto la sua invidiabile smania di vittoria; Gimondi, Anquetil e Janssen sono già preparati ben di più di quanto fosse lecito attendersi; Zilioli trae i frutti di un allenamento curato e gli è di notevole giovamento l'avere al fianco un fuoriclasse dalle doti di Gimondi. Cinque campioni di scena, mentre elementi come Armoni, Preziosi, Bodrero, Monti, Bollini. hanno combattuto alla pari con gli assi. Un bilancio all'attivo, basta continuare cos\ ed avremo un '67 ciclistico in grado di destare il più schietto entusiasmo. Gigi Boccacinì Ordine d'arrivo: 1. Bitossi, 159 chilometri in k ore 2Ì55" (media 36,435,1; 2. Armani a . 3"; 3. Jansspn; 4. Preziosi; , 5. Zilioli; 6. Bodrero; 7. Dancelli; 8. Monti; 9. Bollini; 10. Gimondi, tutti con il tempo di Armani; 11. Ohappe a ili".; 12. Bitter a 1,30" che batte in volata Haast, Cucchietti, Taccone, Vigna, Anquetil, Di Toro, Durante, Casalini, Tosello, De Rosso, Etter, Aimar; 25. Venturelli a 5'3".


StampaSera 20/02/1967 - numero 43 pagina 11