José Rodolfo Serpa Pérez (Corozal, 17 aprile 1979) è un ciclista su strada e pistard colombiano che corre per la Lampre-Merida. Ha caratteristiche di scalatore[1].

Carriera

Corridore amatore talentuoso, si fece notare nella Vuelta al Táchira 2006, una corsa a tappe venezuelana, che concluse in dodicesima posizione. Passò professionista tardi, infatti si accasò alla Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli a 26 anni. Dimostrò subito buone doti da scalatore pur sapendo difendersi discretamente nelle gare a cronometro.

Ottenne la maggior parte delle vittorie in corse a tappe sudamericane dove nel 2006 vinse tre tappe alla Vuelta al Táchira, una tappa alla Vuelta Ciclista de Chile, i campionati panamericani in linea e la prova a cronometro dei Giochi centroamericani e caraibici, una tappa al Vuelta a Colombia, una tappa e la classifica generale alla Vuelta a Venezuela e arrivò secondo nel campionato nazionale a cronometro. Grazie a queste vittorie si aggiudicò l'UCI America Tour 2006, vincendo con più di 100 punti sul secondo classificato e facendo così vincere anche all'Androni la classifica a squadre.

Sin dal 2006 ottiene risultati al Tour de Langkawi, corsa a tappe di inizio stagione, e tra il 2006 e il 2009 ha sempre vinto almeno una tappa della corsa malese.

Dal 2007 corre in Europa con regolarità ed ha preso parte a quattro edizioni del Giro d'Italia. Il suo miglior piazzamento rimane il tredicesimo posto rimediato al 2009 quando partecipò come capitano, vista l'assenza di Michele Scarponi.

Sempre nel 2007 vinse un'altra tappa alla Vuelta al Táchira e fu secondo al Tour de Langkawi.

Vinse due tappe e la classifica generale del Clasico Ciclistico Banfoandes (un'altra corsa a tappe venezuelana) nel 2008 e nello stesso anno ottenne due piazzamenti nelle corse italiane Settimana Internazionale di Coppi e Bartali e Giro del Trentino. (fonte Wikipedia)

J.Serpa sul podio della premiazione 51° Trofeo Laigueglia. Foto:courtesy TLS
J.Serpa sul podio della premiazione 51° Trofeo Laigueglia. Foto:courtesy TLS

Ed eccoci con il campione in carica del trofeo Laigueglia un vincitore venuto da lontano. Josè Serpa finalmente eccoti nel nostro spazio per le interviste. Grazie per la tua disponibilità per noi è un piacere.
 
Con che condizione arrivasti  al Laigueglia e in quali corse avevi gareggiato?

 Avevo esordito nella stagione 2014 correndo a gennaio in Argentina nel Tour de San Luis, con ottime sensazioni nella frazione con arrivo in salita. Poi ero giunto in Europa a febbraio per prendere parte al Challenge Mallorca, durante il quale la mia condizione ha continuato a migliorare, arrivando così al Trofeo Laigueglia in buona forma.
 

L'attenzione dei media  per quanto riguarda la Lampre era per Cunego e Ulissi invece....è spuntato Serpa....il giorno prima un pensierino ce lo avevi fatto?

 Sapevo di stare bene, ma ovviamente sapevo che il mio ruolo era quello di gregario. Passando dalla sede della squadra il giorno prima della corsa, avevo scherzato con lo staff del team che mi chiedeva quando avrei vinto per la prima volta con la maglia della LAMPRE-MERIDA, rispondendo: “domani!”.
 
Al Laigueglia hai dimostrato di andare forte un pò su tutti i terreni ...tieni in salita, in piano fai velocità dove ti trovi meglio quali sono le tue caratteristiche?

Sono uno scalatore, mi piace quando la strada sale. Ho però anche un passato di partecipazioni a importanti competizioni su pista, quindi ho anche un buon fondo sul passo.
 
Hai resistito all'attacco di Sinkewitz in salita sul Paravenna  e non hai mai mollato cosa pensavi in quei momenti?

Pensavo solo a tenere le sue ruote in salita, sapendo che sarei stato più veloce di lui in volata. Con questo pensiero, risulta più facile non mollare quando l’avversario attacca: sapevo davvero di essere il più veloce, quindi gran parte del lavoro per provare a vincere veniva proprio dal non staccarmi in salita.
 
Hai mai pensato che il gruppo con soli 34 secondi potesse rientrare?

Sì, quando mancavano ancora una manciata di chilometri al traguardo ho creduto che ci avrebbero presi: un’opzione che comunque sarebbe andata bene per la mia squadra, dato che nel gruppo c’era il nostro capitano Ulissi. A 1 km dall’arrivo, però, ho compreso che il gruppo non sarebbe più rientrato e che ci saremmo giocati il successo io e Sinkewitz.
 
Ci ricordi gli ultimi kilometri...e la volata? Il tedesco a criticato la tua tattica in modo molto evidente e plateale ma secondo noi  non è successo niente di strano. Ci racconti la tua versione dei fatti?
Lui mi chiedeva il cambio, ma io non potevo darglielo, perché il mio capitano Ulissi era nel gruppo, con ottime possibilità di vittoria in caso di un arrivo allo sprint. Sono le logiche del ciclismo, ho solo svolto al meglio il mio lavoro di gregario in avanscoperta per anticipare i tempi.


Il trofeo  Laigueglia è conosciuto in Colombia?
Sì, è una corsa nota anche in Colombia e sono molto orgoglioso di essere stato il primo colombiano a vincerla.


Possiamo dire che il Trofeo Laigueglia è la corsa più importante che hai vinto finora nella tua lunga carriera?
Dando un’occhiata all’albo d’oro della corsa, è sicuramente la gara più prestigiosa che ho vinto. Vedere il mio nome scritto nella stessa lista del mio team manager Saronni o del mio compagno Filippo Pozzato è una bella sensazione.

 

Solo Gavazzi e Bitossi hanno vinto il Trofeo Laigueglia in età più avanzata, qual'è il segreto della tua longevità ?
Mi piace correre, il ciclismo è il mio mestiere e lo svolgo con la massima professionalità possibile, spinto da una grande passione.


Quanto è popolare il ciclismo nella tua nazione?

 Tanto, tantissimo e con i recenti ottimi risultati di tanti nostri atleti in corse importanti la popolarità sta diventando ancora più grande. C’è sempre stata comunque una grande tradizione, una scuola ciclistica efficace e molti ciclisti di talento. 


Per correre hai dovuto lasciare da giovane la tua patria, doveva essere veramente forte la tua passione, era il tuo sogno da bambino?
Non sono andato via dalla Colombia tanto giovane, avevo 26 anni quando sono venuto a correre in Europa, quindi avevo un’età che mi consentiva di vivere le esperienze con una certa maturità. In aggiunta, non trascorro tanti mesi consecutivi in Colombia, il calendario di corse mi consente di tornare in Colombia con una certa regolarità.


Hai disputato un buon Tour de France che ricordi e che emozioni  ti rimangono dopo una gara così importante?
La tappa di quest’anno con arrivo a Bagneres de Luchon è stata incredibile, viverla in testa alla corsa e poi ottenere il 4° posto sono ricordi magnifici, così come essere transitato per primo sul Col de Bales. E’ mancata solo la vittoria!

 

Il tuo soprannome è leone giusto? ....perchè sei soprannominato così?

 E’ stato Gianni Savio, manager dell’Androni Giocattoli, ovvero la persona che mi ha permesso di esordire nel ciclismo europeo. A Gianni piace fornire immagini pittoresche dei corridori, così per me ha voluto creare l’idea esotica di un combattente, associandomi a un leone.


E' stata una grande annata per il ciclismo colombiano al giro d'Italia i tuoi connazionali Quitana e Uran hanno dato spettacolo ci dai un giudizio su di loro?

Sono tutti e due molto forti, Quintana al momento è il più forte scalatore del mondo e ha già saputo vincere la classifica di un grande giro, ma sono sicuro che anche Uran arriverà presto a questi traguardi.


Quali sono i tuoi  programmi? Finora hai corso tantissimo ben 69 corse sei in sella da Gennaio!!!!

La Vuelta, dovrebbe essere la mia ultima corsa stagionale: in effetti, avendo iniziato già a gennaio, la stagione è stata lunga.


Il prossimo anno sempre alla Lampre? 
Terminata la stagione, valuterò con la squadra le possibilità di correre anche per il prossimo anno nella LAMPRE-MERIDA. A me ovviamente piacerebbe.


Non mancherai sicuramente di difendere il titolo conquistato quest'anno a Laigueglia nella prossima edizione nel 2015 ??!!!
Se il calendario di corse me lo consentirà, mi piacerebbe provare a difendere il titolo, magari in maglia LAMPRE-MERIDA.


Una volta finito di fare il ciclista cosa farà Josè Serpa?
Tornerei a vivere stabilmente in Colombia, occupandomi della mia fattoria: ho animali, mucche, cavalli e i campi da coltivare. Tanto lavoro, ma mi piace tanto la vita dell’agricoltore e dell’allevatore.


Un'ultima domanda Josè, cosa consigli agli organizzatori del Trofeo per migliorare la nostra corsa e renderla più interessante per i corridori e i mass-media ???? Esempio pensiamo alla sua collocazione attuale nel calendario internazionale, al percorso forse da rendere più duro con un finale più selettivo oppure come tu hai dimostrato quest'anno c'è la possibilità di fare anche “il numero” da lontano con una fuga che arriva in porto??!!!
Lascerei la corsa così come è, così potrei avere la possibilità di vincerla di nuovo

 

Si grazie Jose e alla prossima edizione del Trofeo con il numero 1 sulla schiena