Laigueglia

Laiguèglia (Lengueggia in ligure [lej'gøjja][3]) è un comune italiano di 1.789 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.

Laigueglia è un piccolo borgo di mare, simile a molti paesi della Liguria, circondato dai comuni di Alassio e Andora e dal mar Ligure ad est. Esso si estende sulla costa della Riviera Ligure di Ponente, presso la baia del Sole, delimitata tra Capo Santa Croce e Capo Mele. Per la superficie territoriale - 2,72 km2 - è l'ente comunale più piccolo della provincia savonese.

Dista circa 54 km a sudovest di Savona e 104 km ad ovest di Genova.

Secondo alcune supposizioni storiche l'origine del termine Laigueglia deriverebbe dal nome Aquilia[4], quest'ultimo derivante dall'insegna delle legioni dell'Impero romano - l'aquila[4] - che qui attraversavo questo tratto di ponente ligure lungo la via Iulia Augusta[4]. Tuttavia, le prime testimonianze scritte del territorio laiguegliese risalirebbero al XII secolo[4] quando, dopo essere stato compreso nel Contado di Albenga, il feudo firmò nel 1191[4] un giuramento di fedeltà verso la Repubblica di Genova, che sottopose per suo conto ad un locale podestà la gestione amministrativa, economica e giuridica del borgo.

Abitato per lo più da pescatori, tra i secoli XII e XIII[4] il territorio di Laigueglia subì una forte immigrazione di abitanti catalani[4] che qui si stanziarono con le loro famiglie e contribuendo alla già locale raccolta del corallo[4] lungo il promontorio di Capo Mele. Per tutto il XV secolo e quello successivo il borgo costiero conobbe una fiorente attività[4] legata alla marineria e al commercio e conseguentemente fu spesso preda degli assalti pirateschi, come peraltro accadde in molte località della riviera ligure. Tra gli sbarchi più efferati e disastrosi quelli compiuti[4] dall'ammiraglio turco Dragut e da Khayr Al Din, detto il Barbarossa[4]. Quest'ultimo, ammiraglio al servizio dell'imperatore Solimano[4], tentò l'attacco all'indifeso borgo di Laigueglia nel corso del 1543[4] sottoponendo la cittadina ad un furioso cannoneggiamento dal mare; furono le navi genovesi a scacciare la flotta turca, mentre gli abitanti avevano già preventivamente cercato rifugio lungo le colline e l'entroterra. Lo sbarco a terra fu invece più fortunoso al Dragut, nel 1546[4], che depredò il borgo e facendo un buon numero di ostaggi tra l'inerme popolazione: solo l'intervento del capitano Giulio Berno[4] di Alassio portò ad un epilogo meno tragico dell'episodio piratesco.


A seguito di questi episodi e di altri assalti lungo le coste del levante e del ponente ligure, il Senato della Repubblica di Genova promosse[4] nei suoi territori una nuova politica di avvistamento e di difesa delle Riviere invitando le varie località costiere a munirsi di torri, di bastioni e di cinte murarie; a questo periodo risalirebbero i tre torrioni di Laigueglia, di cui solo quello lungo la marina è l'unico superstite[4]. Anche il Seicento fu per il piccolo borgo laiguegliese un secolo proficuo nel settore commerciale-marittimo dove si assistette ad un accrescere del trasporto di olio d'oliva, di granaglie e di vino, con un traffico di oltre 100 bastimenti al mese[4]. Pure l'andamento demografico vide un aumento considerevole della popolazione grazie ad un fenomeno migratorio dalla vicina Andora.

Caduta la Repubblica di Genova, la nuova municipalità di Laigueglia rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del II cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Capo delle Mele e dal 1803 centro principale del V cantone di Alassio nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Violento fu il bombardamento navale del 27 giugno 1812 da parte della flotta inglese contro l'esercito francese; il tentativo di sbarco fu respinto grazie al valore dei laiguegliesi ed al sacrificio del comandante del battaglione del 52º fanteria di linea Beniamino Garnier, decorato della Legione d'Onore e che trovò la morte accanto al fuciliere Giuseppe Burle sotto la loggia della chiesa della Concezione.

Nel 1815 Laigueglia fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Alassio del Circondario di Albenga facente parte della Provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel Circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita Provincia di Savona.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana Ingauna, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[5] e in vigore dal 1º maggio 2011[6].

  • Chiesa parrocchiale di San Matteo nel centro storico di Laigueglia. Eretta in stile barocco tra il 1754 e il 1783 è fiancheggiata da due piccoli campanili gemelli sormontati da cupole di maiolica colorata. Al suo interno sono conservati, oltre al tabernacolo e un'acquasantiera di marmo del XVI secolo, pregiati dipinti di pittori genovesi del Cinquecento e del Seicento.
  • Oratorio di Santa Maria Maddalena nel centro storico di Laigueglia. Annesso direttamente alla parrocchiale, ad est, si trova l'oratorio di Santa Maria Maddalena, a pianta rettangolare, costruito tra il 1616 e il 1634 nello stesso luogo dove sorgeva, nel Cinquecento, la sede di una Confraternita dei Disciplinanti. Tra le opere all'interno vi sono una pala di Domenico Piola del 1676, raffigurante la Maddalena penitente assistita dagli angeli, una statua rappresentante Cristo morto e un altro dipinto, abbastanza deteriorato, con la Vergine fra san Pietro e sant'Antonio Abate. È inoltre presente un grande crocifisso del Seicento con ornamenti d'argento alle estremità dei bracci. Completano l'arredo dell'oratorio due file di panconi laterali del Seicento e una cantoria del Settecento.
  • Chiesa dell'Immacolata Concezione a Laigueglia, del 1661.
  • Chiesa di San Sebastiano, all'interno del cimitero laiguegliese, già sede del locale lazzaretto per le truppe di passaggio e per i marinai posti in quarantena.
  • Chiesetta della Madonna del Carmine a Laigueglia, costruita nel 1648.
  • Cappella di Santa Maria a Laigueglia.
  • Santuario di Nostra Signora delle Penne, presso uno sperone del promontorio di Capo Mele, edificato dalla comunità catalana nel corso del XVII secolo.
  • Le frequenti incursioni piratesche a Laigueglia e lungo il territorio della Repubblica di Genova costrinse molte località della costa a dotarsi di postazione d'avvistamento e di difesa. Proprio sulla riva del mare resta soltanto uno dei tre torrioni cinquecenteschi edificati a Laigueglia, quello denominato "il Baluardo" o "Bastione di Levante".

    Gli altri due, rispettivamente "del Giunchetto" presso il promontorio di Capo Mele e "di Mezzo", furono demoliti per ordine napoleonico il primo, per far passare la nuova strada carrozzabile lungo la costa, e il secondo per far posto a palazzo Rosso. 

              (fonte: Wikipedia)                                                                                                                                                                 

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Foto: courtesy Andre Belloni
Foto: courtesy Andre Belloni

     Laigueglia, una storia millenaria.

I primi insediamenti umani risalgono, quasi certamente, all'epoca romana quando il borgo assunse l'antica denominazione di Aquilia. Il nome infatti trarebbe origine dalle insegne romane, anche se un'altra versione fa risalire il nome Aquilia alla presenza di molti ruscelli. Da qui l'etimologia aquicula, aquilia la aquilia, laquilia, laigueglia.
Tracce dell'antica presenza dell'Impero Romano sono i ritrovamenti della via consolare (via Emilia Scauri), iniziata da Marco Emilio Scauro e completata da Augusto, che collegava il mare con l'entroterra. Un tratto di essa era ancora visibile ad inizio '900 vicino all'Oratorio del Carmine.
Compreso nel Comitato di Albenga, il borgo marinaro, abitato per lo più da pescatori, era un quartiere di Andora feudo dei Marchesi di Clavesana. Nel 1252 il Marchese Clavesana vendette l'intero territorio di Andora alla Repubblica di Genova di cui Laigueglia ne farà parte ininterottamente sino alla sua fine. E' in questo secolo e nel seguente che avviene una forte immigrazione di pescatori di corallo catalani (in particolare dalla cittadina di san Feliu de Guixol) attirati dalla fiorente raccolta del corallo. Un'altra importante immigrazione avverrà nel 1350 da parte di Andoresi sfuggiti alla malaria causa l'impaludarsi del fiume Merula. Così ai nativi laiguegliesi si aggiunsero i catalani e gli andoresi che si “fusero” con gli abitanti nativi dando il via a famiglie i quali discendenti troviamo ancora oggi nella nostra cittadina.
In quello stesso anno, il 1350, il Senato della Repubblica di Genova concede ai Laiguegliesi di eleggere propri Consoli, confermando un trattato del 1199. Iniziò così un periodo di forte sviluppo dell'economia marinara dando l'inizio ad un fiorente centro commerciale e marittimo.
Nel 1490 sempre il Senato della Repubblica di Genova nomina Laigueglia Università, titolo che le consente di amministrarsi autonomamente.
Ad inizio del XVI sec. Esattamente nel 1528 una violenta epidemia di peste colpisce la vallata di Andora, gli abitanti passano da 1400 a soli 140.
Il 1531 è una data importante per la comunità laiguegliese. Infatti in quell'anno la chiesa di san Matteo diviene parrocchia autonoma staccandosi dalla chiesa matrice di san Giovanni Battista in Andora. Gli abitanti sono circa 900.
Nel 1546 abbiamo la triste e cruenta incursione del pirata saraceno Dragut, il quale dopo aver già razziato diversi paesi rivieraschi, il 25 luglio del 1546 attaccò Laigueglia portando via ben 257 abitanti. La popolazione si indebiterrà per gli anni successivi per pagare i riscatti e la costruzione negli anni seguenti dei tre bastioni di difesa, di cui ancora uno visibile il bastione del cavallo.
Il 1600 è un secolo che rappresenta la rinascita di Laigueglia legato sopratutto alla pesca del corallo. Vi saranno impiegate più di cento barche coralline (vedere il bel quadro ex-voto del 1682 nell'Oratorio di s,Maria Maddalena) che trasformerà Laigueglia da piccolo borgo di pescatori ad una ricca cittadina. E' il secolo dove vengono innalzati i più bei palazzi di civile abitazione, viene costruito il nuovo Oratorio di s.Maria Maddalena (sede anche del parlamento locale), viene ampliata la chiesa di san Matteo e costruito i nuovi oratori del Beata Vergine Maria del Carmine, l'Oratorio dell'Immacolata Concezione e il santuario di Nostra Signora delle Penne edificato dai discendenti di quei pescatori di corallo che vi avevano portato una loro statua della Vergine Maria conosciuta con il nome di Nuestra Senora de la Pena che nel corso dei secoli il nome sarà storpiato in Madonna delle Penne. Tutte queste chiese ed Oratori sono ancora adesso tutti visitabili ed aperti al pubblico. E' un secolo prosperoso e pacifico ed a fine secolo la popolazione ammonta a 1600 abitanti. Si fanno sempre più numerose le rimostranze dei laiguegliesi rivolte ad Andora volte ad ottenere l'indipendenza come libero comune.
Il secolo XVIII è il secolo che conduce Laigueglia al suo apogeo e al veloce declino che culminerà a fine secolo e maggiormente nel periodo napoleonico e seguente. La pesca del corallo è sempre fulgida tanto da permettere a più riprese l'ingrandimento della chiesa parrocchiale di san Matteo fino alla sua attuale forma tardo barocca.
I traffici mercantili aumentano in maniera esponenziale sino a contare 1200-1300 transiti annuali di bastimenti nella nostra rada i quali commerciavano olio, grano, vino, formaggio e stoffe. Ma questo periodo di pace e prosperità doveva velocemente finire. La pesca del corallo che permetteva i commerci e di mantenere un tenore di vita alto andò velocemente a decrescere. Data simbolica è la grossa e furiosa tempesta del 1777 dove gran parte della flotta corallina naufragò portando lutti e miseria. Non bastò la tanta agognata indipendenza da Andora nel 1794 come libero ed indipendente comune a cambiare l'avverso destino a cui andavamo incontro.
Nel 1797 con la repubblica democratica ligure c'è la fine dell'indipendenza comunale, grave epidemia di vaiolo con circa 200 morti. L'anno seguente la dolorosa e triste confisca da parte del governo dei preziosi delle chiese. Il continuo passaggio di truppe nemiche porta miseria, morte, corruzione e fame. Una grave carestia colpirà Laigueglia sino al 1802 a causa del blocco navale inglese a tutti i porti liguri. Il comune non ha più risorse. Il nuovo secolo vede nonostante tutti i problemi ancora ben 3500 abitanti che da lì a presto sarebbero scesi in maniera preoccupante. Si ha perlomeno una certa stabilità e miglioramento con l'annessione della repubblica democratica e di Laigueglia all'Impero Francese nel 1805. Gli anni di pace vengono interrotti nel 1812 con l'attacco e sbarco inglese del 27 giugno dove Laigueglia sarà a lungo bombardata e vi troverà la morte il comandante della guarnigione francese s.tenente B.Garnier.
Nel 1814 proveniente dalla Francia giunge il Papa Pio VII, sosterà a palazzo Semeria e dopo una s.Messa in s.Matteo riprenderà il suo cammino per Roma. L'anno successivo con la caduta di Napoleone e il congresso di Vienna la Liguria viene annessa al Regno di Sardegna. L'avvenimento viene festeggiato dai laiguegliesi speranzosi di un domani migliore, rimasti dopo soli 15 anni la metà di abitanti 1800.
Nel 1830 viene assassinato a san Paolo in Brasile il dott.Libero Badarò eroe dell'indipendenza brasiliana.
Con l'apertura della nuova aurelia che attraversa il centro storico si ha un nuovo fiorire di botteghe, locande e commerci anche se ormai il traffico navale è sempre più in calo che con l'apertura della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia nel 1871 cessa quasi completamente dando il colpo finale al commercio laiguegliese tanto che a fine del 1800 gli abitanti saranno scesi causa una forte emigrazione a neanche 1000.
Solamente dopo la seconda guerra mondiale, Laigueglia conoscerà un nuovo periodo d'oro con il turismo balneare. Preceduto ad inizio del' 900 con il turismo d'elite degli inglesi e del ramo Savoia-Genova che portavano i giovani principi in vacanza sulla nostra spiaggia. Il boom turistico degli anni '60 porterà benessere alla nostra cittadina che sarà conosciuta a livello mondiale grazie anche al Trofeo Laigueglia la quale prima edizione è appunto del 1965.
Questa non è la conclusione perchè la storia di Laigueglia continua ancora oggi specchiata nel suo centro storico inalterato che attende nuove storie ed avventure.

A cura di Felice Schivo